L’Osservatorio si presenta (e apre alla partecipazione)
Il paesaggio “designa una determinata parte di territorio, così come è percepita dalle popolazioni”, il cui carattere “deriva dall’azione di fattori naturali e umani e dalle loro interrelazioni”. Una definizione condivisa, scritta nero su bianco nel primo articolo del primo capitolo della “Convenzione europea del paesaggio”. Un testo adottato dal Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa ma che, guarda caso, è stato firmato proprio a Firenze. Era il 20 ottobre 2000. E ora, mentre ci avviciniamo al ventesimo anniversario, in Toscana si torna a parlare pubblicamente di paesaggio.
L’appuntamento è fissato con quello che si annuncia essere ben più di un convegno: “Dalla pianificazione alla gestione partecipata del paesaggio” si terrà il 26 ottobre 2018, nella Sala blu dell’Educatorio Fuligno in Via Faenza 48, a Firenze (ore 9-18). A organizzarlo è l’Osservatorio regionale del paesaggio di Regione Toscana, che chiude così i primi due anni di attività, in collaborazione col Garante regionale dell’informazione e della partecipazione. L’Osservatorio, istituito nel settembre 2015, è uno strumento tecnico, scientifico, partecipativo e propositivo a supporto della Giunta regionale.
Gli obiettivi principali di questa giornata di studio e approfondimento sono tre, proprio come le sessioni previste: contribuire alla riflessione sul tema della pianificazione e gestione partecipata del paesaggio, portare all’attenzione pubblica il ruolo e le attività svolte dagli osservatori del paesaggio e, soprattutto, avviare il percorso per la costituzione di una rete di osservatori locali.
Ai saluti dell’assessore regionale Vincenzo Ceccarelli seguiranno l’intervento del presidente dell’Osservatorio regionale, Mauro Agnoletti, e le relazioni dedicate agli strumenti utilizzati per pianificare e incentivare la tutela e la valorizzazione del paesaggio e al ruolo della collettività. Si discuterà sul grado di attuazione delle indicazioni presenti – in termini di partecipazione – nella Convenzione europea del paesaggio e nel Codice dei beni culturali e del paesaggio, senza trascurare la declinazione regionale e la messa in opera del Piano paesaggistico (Pit). Chiuderanno i lavori della mattina tre relazioni funzionali a inquadrare il ruolo che gli osservatori già rivestono a livello europeo e il potenziale ruolo della cittadinanza attiva nella salvaguardia del paesaggio toscano.
La seconda parte della giornata sarà agli osservatori del paesaggio (locali, nazionali ed europei). Sono questi, infatti, gli strumenti essenziali per una gestione partecipata, stabile e duratura del paesaggio. I lavori si chiuderanno con un tavolo di confronto tra i diversi soggetti che possono contribuire alla definizione di una rete toscana di osservatori del paesaggio, a cominciare dal documento elaborato dai 18 membri dell’Osservatorio regionale della Toscana. Saranno valutati i criteri per il riconoscimento dei nodi locali e le attività che potrebbero essere chiamati a svolgere (dopo la sottoscrizione di uno specifico protocollo d’intesa) per contribuire, alla tutela e valorizzazione dei paesaggi locali.
Interverranno, tra gli altri: Roberto Banchini (Mibac), Giorgia Muratori (segretario regionale Mibac – Toscana), Aldo Ianniello (Direzione urbanistica e politiche abitative di Regione Toscana), Alessandra Stefani (Direzione generale delle foreste del Mipaaf), Duccio Maria Traina (Università di Firenze), Gian Franco Cartei (Università di Firenze), Francesca De Santis (Garante regionale dell’informazione e della partecipazione), Dirk Gotzmann (direttore Civilscape), Juan Manuel Palerm Salazar (presidente Uniscape), Fausto Ferruzza (Presidente Legambiente Toscana), Maguelonne Déjeant-Pons (Segretario esecutivo della Convenzione europea del paesaggio del Consiglio d’Europa), Anna Marson (Università Iuav di Venezia), Pere Sala i Martí (direttore dell’Osservatorio della Catalogna), Giuseppe Blasi (Vicepresidente dell’Osservatorio del Mipaaf), Franco Alberti (Direttore dell’Osservatorio regionale Veneto), Anna Mele (Responsabile dell’Osservatorio Regionale Emilia-Romagna), Daniela Bosia (Coordinatrice della Rete Piemonte).
L’evento è accreditato per il rilascio dei cfediti formativi da parte degli ordini degli architetti e degli agronomi.
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